Passione reenactment

Come nascono le passioni? Perché c’è chi si alza alle quattro del mattino e poi cammina ore in salita, magari al freddo, per poi arrivare in vetta e guardare il mondo dall’alto? Perché c’è chi invece sta ore sui libri, senza mai uscire di casa, per studiare una lingua o imparare una tecnologia, oppure passa ore in sella a una bicicletta macinando chilometri?

Le passioni non sono controllabili, vengono dal cuore. Chi fa Re-enactment ha una passione particolare che si chiama Storia, che lo porta allo studio sui libri ma soprattutto a ricreare l’ambiente storico, culturale, filosofico, sociale di un periodo storico particolare.

Nella palazzina di caccia di Stupinigi, per alcune riprese per l’Andrea Chénier

“Il Segno del Passato” è un’associazione di Re-enactment (o Rievocazione storica) che si occupa principalmente di ricostruire un’unità di fanteria di linea del periodo napoleonico (1792-1815), ossia la 40ème Demi-Brigade d’Infanterie de Ligne. La 40ème de Ligne è un’unità dell’esercito francese che ha combattuto nelle guerre della Rivoluzione, proseguendo sotto l’Impero Napoleonico con la denominazione di 40ème Régiment de Ligne. Partecipò valorosamente alla Prima Campagna d’Italia nel 1796-97 (battaglie di Caldiero, Arcole, Tagliamento), alla Seconda Campagna d’Italia nella primavera 1800 (dove si distinse nell’assedio al Forte di Bard, nella presa della città di Ivrea e nelle battaglie della Chiusella e di Marengo) e alle celebri battaglie di Ulm (1805), Austerlitz (1805), Jena (1806) e Wagram (1809), per poi combattere lungamente contro gli insorti della Guerra Civile Spagnola (dal 1808 al 1814) e infine nella tragica sconfitta di Lipsia (1813), che portò all’esilio di Napoleone all’Elba.

I soci fondatori de “Il Segno del Passato” hanno scelto di ricostruire questo reggimento per il forte legame con il territorio di appartenenza (il Canavese), dove la 40ème Demi-Brigade de Ligne si distinse per le azioni di combattimento fra le altre parti in causa. Sotto gli ordini del generale Jean Lannes, comandante dell’avanguardia dell’Armée de Rèserve e fidato amico di Napoleone, conquistò Ivrea dopo essere scesa dal Gran San Bernardo e aver assediato il forte di Bard. Qualche giorno dopo la 40ème sbaragliò gli austriaci sulla riva del Chiusella dando vita alla prima vera battaglia della seconda Campagna d’Italia, che si concluse circa un mese più tardi con la celebre vittoria di Marengo da parte di Napoleone. Dal libro “40e Régiment d’Infanterie de Ligne: Ancien Régime, Revolution, 1er Empire 1632-1834” (Clergeot, 2007): “A Bard, à Ivrée, à la Chiusella, […] elle [la 40ème] est toujours la première au danger, la première à l’honneur”. Negli anni l’associazione ha avuto contatti anche con appassionati di altre proveniente e si sono quindi aggiunti altri elementi accomunati dalla passaione per il periodo storico e per il re-enactment, fino a contare una quarantina di rievocatori e rievocatrici da Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta e Francia.

Ma quali figure rievoca nello specifico “Il Segno del Passato – 40ème de Ligne”? Al centro della ricostruzione ci sono i soldati della fanteria di linea francese, equipaggiati (come da regolamento) con zaino in pelle di vacca, buffetteria in cuoio, habit (ossia la giacca a code) in panno blu e bianco, scarpe chiodate, copricapo (che può variare a seconda del periodo rievocato: bicorno per il Consolato, shako per l’Impero) e il fedele fucile ad avancarica a pietra focaia modello 1777 corrigé An IX. Fra i militari, si distinguono i “fanti semplici” (ossia i fucilieri), i “fanti scelti” (ossia, i granatieri, alti e prestanti, e i volteggiatori, bassi e agili), il porta bandiera (punto di riferimento focale nella mischia della battaglia), i musici (pifferi e tamburini, utilizzati per dare enfasi sonora agli ordini e per allietare le lunghe marce) e i sottufficiali (coloro che impartiscono gli ordini alla truppa).

Un’altra figura rievocata sono le vivandiere: semplici popolane che sceglievano di seguire un’armata in cerca di un piccolo guadagno o per stare vicine a mariti, fratelli, fidanzati. Erano addette, normalmente, alla vendita del vino (che era largamente consumato, spesso zuccherato e riscaldato) e di altri generi di conforto, come tabacco e acquavite. Tutte queste figure sono tuttora rievocate nella 40ème de Ligne, assecondando la propensione di ciascun socio a calarsi in un determinato ruolo. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che nel re-enactment non si rappresenta una scena teatrale né si interpreta un copione prestabilito, ma si vogliono ricostruire i momenti di vita, militare e civile, di un dato periodo, fin nei minimi dettagli.

La cura del dettaglio e la continua ricerca storica sono proprio i punti di forza che caratterizzano “Il Segno del Passato”. Tutti i capi di abbigliamento (non si parla di “costumi” ma di uniformi militari e abiti civili), le parti di equipaggiamento, armi e attrezzature varie sono fedeli ricostruzioni di quanto era in uso nel periodo napoleonico. La consultazione di fonti primarie, quali regolamenti militari, stampa dell’epoca, memorie di soldati e civili, iconografie coeve e, non da ultimo, reperti museali e cimeli in genere, costituisce l’unica risorsa di informazioni affidabile e la base della ricostruzione storica. I regolamenti militari (nello specifico, il “Règlement Concernant l’Exercice et les Manœuvres de l’Infanterie du 1er Aout 1791”) rappresentano anche il riferimento degli ordini militari del periodo rievocato. Ogni ricostruzione di movimento militare, infatti, si basa sulla corretta impartizione (rigorosamente in lingua francese, da parte di ufficiali e sottufficiali) e relativa esecuzione (da parte della truppa) di tali ordini, con i tempi e modi descritti minuziosamente dal Règlement. Gli ordini sono svariati e adatti a ogni situazione, di marcia, di battaglia, di esercitazione, ecc. pertanto è necessario un vero e proprio addestramento continuo da parte dei rievocatori militari, che permetta un sufficiente grado di preparazione e di automatismo anche nei momenti concitati delle battaglie rievocate.

Dopo averle citate più volte, arriviamo al fulcro centrale della rievocazione del periodo napoleonico: la ricostruzione delle “battaglie”. Durante i 23 anni che racchiudono il periodo 1792 (che denota l’inizio dell’epoca della Prima Repubblica Francese) – 1815 (anno della caduta definitiva del governo di Napoleone), ci furono un numero esorbitante di scontri armati, piccoli e grandi, più e meno noti, che contribuirono a determinare gli equilibri sullo scacchiere internazionale dell’epoca, coinvolgendo da poche manciate di uomini, fino a diverse decine di migliaia di soldati; la battaglia di Lipsia del 1813 è considerata una degli scontri più grandi mai combattuti in termini di forze impegnate (oltre 550’000 militari) e di perdite subite dalle due parti. Al giorno d’oggi, le battaglie vengono rievocate ovviamente in scala ridotta, ma cercando di mantenere il più possibile il rapporto corretto tra schieramenti coinvolti e tra soldati e comandanti. In questi momenti, le singole unità (come la 40ème de Ligne) si uniscono per dare corpo a “battaglioni” che manovrano unitariamente, coinvolgendo al suo interno anche centinaia di rievocatori in contemporanea. Ordini urlati dai comandanti di reparto, fucili che sparano, il nemico (in uniforme austriaca, piemontese, russa, inglese, spagnola, prussiana, ecc.) che avanza di fronte, cavalleria che compare dal fumo dei cannoni che sparano cadenzati, … l’atmosfera che si crea è quanto mai autentica e l’emozione che si prova è forte e indescrivibile.

Con queste premesse a fare da base, la 40ème de Ligne partecipa a numerosi eventi di re-enactment, in Italia e all’estero, dove si rievocano scontri campali e momenti storici rilevanti o semplicemente si ricrea l’atmosfera di due secoli fa. Per citarne alcuni: anniversario della Rivoluzione al Castello di Vizille (Francia), battaglia di Toirano (SV), battaglia di Lodi (LO) battaglia di Rivoli Veronese (VR), campagna di Malta, battaglia del Ponte di Suvorov sul Muotha (Svizzera), discesa del Gran San Bernardo (Valle d’Aosta), battaglia della Chiusella (TO), battaglia di Marengo (AL), battaglia di Austerlitz (Rep. Ceca), battaglia di Wagram (Austria), battaglia di Jena (Germania), battaglia di Palmanova (UD), battaglia delle Nazioni a Lipsia (Germania), battaglia di Somosierra (Spagna), sbarco di Napoleone a Golfe Juan (Francia), battaglia di Tolentino (MC), fucilazione di Re Murat a Pizzo Calabro (VV), fino all’ultimo atto dell’epopea napoleonica: la battaglia di Waterloo (Belgio).

Chateau De Pierre De Bresse, Francia

Vari sono anche gli eventi in cui “Il Segno del Passato” gioca un ruolo principale nell’organizzazione stessa della rievocazione storica. Volendo riportare i maggiori, si possono ricordare gli eventi organizzati a Cherasco (CN) per l’armistizio del 1796, a Fenestrelle (TO) per la presa della Fortezza del 1796 e per l’incarcerazione del Cardinal Pacca del 1809 e a Bard (AO) per il celebre assedio del maggio 1800. In ognuno di questi eventi centinaia di rievocatori provenienti da diversi paesi europei si sono dati appuntamento per far rivivere momenti fondanti della storia internazionale, rimasti sui libri di storia e nell’immaginario collettivo.

L’associazione, oltre a partecipare agli eventi di rievocazione, si occupa anche di approfondire diverse tematiche storiche e di ricostruire determinate attrezzature in uso agli inizi del XIX secolo.

A titolo d’esempio, si può citare la ricostruzione in scala 1:1 e funzionante di un cannone da 12 libbre del sistema Gribauval; anche se l’unità rievocata principale è di fanteria, alcuni soci sono anche attrezzati con uniformi da artiglieri e sanno manovrare il pezzo accuratamente.

Il nostro cannone

Pochi anni fa è stato anche realizzato una coppia di modelli funzionanti di telegrafi “Chappe” (o telegrafi ottici), il metodo di “telecomunicazione” in uso durante l’epoca napoleonica (e citato, fra l’altro, anche ne “Il Conte di Montecristo” di Dumas).In collaborazione con l’A.S.T.U.T. (Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino) è stata anche ricostruita una cassetta di ferri chirurgici utilizzati dai medici militari durante le campagne napoleoniche, con una collezione di strumenti che al giorno d’oggi fanno rabbrividire al solo sguardo.

Degna di nota è anche l’“autoproduzione” di parti di abbigliamento, fra cui i copricapi, gli zaini, la buffetteria e i famosi bottoni. Nel periodo napoleonico, infatti, ogni reggimento portava bottoni differenti, caratterizzati dal numero distintivo e da una forma e dimensione che variava leggermente a seconda del reggimento e del periodo. In questo caso, si procede spesso a replicare bottoni trovati sui campi di battaglia o di bivacco da metal-detectoristi professionisti, per creare delle copie perfettamente identiche a oggetti originali dell’epoca.

Ma la volontà di ricostruire la vita dell’epoca non si ferma all’equipaggiamento personale. Durante i eventi, si ricostruiscono anche gli accampamenti, dove dormiva la truppa alla fine della giornata di marcia o di battaglia. I rievocatori quindi passano la notte nella paglia sotto le tende di tela (relativamente resistenti all’acqua in caso di pioggia), dopo aver mangiato attorno a un fuoco di bivacco su cui si è cucinato il rancio della truppa.

In attesa di lasciare l’accampamento

I momenti più immersivi sono proprio quelli serali e notturni, quando l’accampamento è realizzato lontano da ogni disturbo moderno e l’unica fonte di luce sono le lanterne e i fuochi del campo. Ogni modernismo è allontanato e tenuto nascosto (quasi dimenticato) durante l’evento, per lasciar spazio invece a passatempi e scorci di vita comune propri del periodo napoleonico.

In conclusione, la rievocazione storica per “Il Segno del Passato – 40ème de Ligne” significa poter passare insieme quanto più tempo possibile, all’insegna dell’amicizia, del re-enactment e del divertimento, lontani dalle preoccupazioni e dagli stress della vita di tutti i giorni, marciando o cantando, attorno a un fuoco di bivacco, fra fortezze, campi di battaglia, trionfi e sconfitte…insomma, nel bel mezzo della Storia Napoleonica. Vive la Nation ! Vive l’Empereur !